Questa è la traduzione dell’intervento:
Translated by Anna Cristiana Minoli
Reviewed by Alessandra Tadiotto
00:12
(Video) Nicholas Negroponte: Possiamo passare al video disc, è in modalità play?
00:17
Sono veramente interessato a come mettere insieme persone e computer. Useremo schermi TV o qualcosa di equivalente per i libri elettronici del futuro. (Musica, discorsi) Molto interessato agli schermi sensibili al tocco, high-tech, high-touch, non dover più muovere un dito per usarli. C’è un altro modo con cui i computer toccano le persone: indossandoli fisicamente. Improvvisamente l’11 settembre, il mondo è diventato più grande.
01:13
NN: Grazie. (Applausi)
01:16
Grazie.
01:18
Quando mi è stato chiesto di fare questo, mi è stato chiesto anche di guardare tutti e 14 i discorsi TED che avevo tenuto, in ordine cronologico. Il primo durava due ore. Il secondo durava un’ora, e poi sono diventati da mezz’ora, e tutto quello che ho notato era la calvizie che avanzava. (Risate) Immaginate di vedere passare 30 anni della vostra vita, e come minimo, per me è stata un’esperienza abbastanza sconvolgente. Quello che farò nel tempo a disposizione è cercare di condividere quello che è successo in questi 30 anni, fare anche una previsione, e poi raccontarvi un po’ di quello che farò in seguito. Proietto una slide che mostra quando è intervenuto il primo TED della mia vita. Ed è piuttosto importante perché avevo 15 anni di ricerca alle spalle, quindi avevo una mole di dati, era facile. Non ero Fidel Castro che poteva parlare per due ore, o Bucky Fuller. Avevo 15 anni di roba, e il Media Lab stava per partire. Quindi era facile.
02:29
Ma ci sono un paio di cose di quel periodo e di quello che è successo che sono abbastanza importanti. La prima è che era un periodo in cui i computer non erano ancora per la gente comune. E l’altra cosa che è successa in quel periodo è che eravamo considerati delle femminucce dell’informatica. Non ci prendevano sul serio. Quindi quello che vi mostrerò, a posteriori, è molto più interessante e accettato di quanto non lo fosse all’epoca.
03:05
Caratterizzerò gli anni e tornerò addirittura ai miei primi lavori, e su quello che facevo negli anni ’60: manipolazione molto diretta, mentre studiavo architettura, fui molto influenzato dall’architetto Moshe Safdie, e vedete che abbiamo anche costruito oggetti robotici che potevano costruire strutture abitative. E per me ancora non era il Media Lab, ma l’inizio di quello che avrei chiamato informatica sensoriale, e mi pizzico le dita in parte perché tutti lo consideravano ridicolo. Furono pubblicati articoli su quanto fosse stupido usare le dita. Tre motivi: il primo è che erano a bassa risoluzione. L’altro è che la mano avrebbe ostruito quello che si voleva vedere, e terzo, il più importante, è che le dita avrebbero sporcato lo schermo, e quindi, le dita non avrebbero mai potuto essere usate. Questo apparecchio che abbiamo costruito negli anni ’70, non è mai decollato. Non è solo sensibile al tatto, ma anche alla pressione.
04:12
(Video) Voce: Metti un cerchio giallo lì.
04:14
NN: Lavori successivi, e questo era prima del primo TED —
04:17
(Video) Voce: Spostalo a ovest del diamante. Crea un grande cerchio verde lì. Uomo: Accidenti.
04:25
NN: — era una specie di interfaccia simultanea, si parlava e si puntava e c’erano, se volete, canali multipli.
04:35
Si verificò l’evento di Entebbe. Era il 1976, Air France fu dirottato, portato a Entebbe, e gli Israeliani non solo fecero un salvataggio straordinario, lo fecero in parte perché avevano fatto pratica su un modello fisico di aeroporto, perché avevano costruito l’aeroporto, quindi costruirono un modello nel deserto, e quando arrivarono a Entebbe, sapevano dove andare perché ci erano già stati. Il governo americano chiese ad alcuni di noi, nel 1976, se potevamo riprodurlo informaticamente, e ovviamente qualcuno come me disse di sì. Si firma un contratto immediatamente, Dipartimento della Difesa, e costruimmo questo camion e questo supporto. Facemmo una sorta di simulazione, perché c’erano i video disc, e di nuovo, siamo nel 1976. Diversi anni dopo, c’è questo veicolo, e abbiamo Google Maps.
05:28
Eppure la gente pensava, che non fosse informatica seria, e fu un uomo di nome Jerry Wiesner, il presidente del MIT, che pensava fosse informatica. Una delle chiavi per chiunque voglia cominciare qualcosa nella vita: assicuratevi che il presidente sia dalla vostra parte. Mentre creavo il Media Lab, era come avere un gorilla sul sedile anteriore. Se venivo fermato per eccesso di velocità e l’agente guardava dal finestrino e vedeva chi c’era sul sedile del passeggero, allora, “Oh, prego continui pure.” Quindi potemmo farlo — questo è un apparecchio molto carino. Questa è una fotografia lenticolare di Jerry Wiesner in cui l’unica cosa che cambia nella fotografia sono le labbra. Quando oscillate quel pezzetto di carta lenticolare con la sua fotografia, le labbra sono sincronizzate senza larghezza di banda. Era un sistema di teleconferenza dell’epoca senza larghezza di banda.
06:31
Questo era il Media Lab — questo è quello che dicevamo di fare, che il mondo dei computer, dell’editoria, sarebbero confluiti. Di nuovo, non generalmente accettato, ma in larga misura parte di TED dei primi anni. Andavamo in quella direzione. Si creò il Media Lab. Una delle cose della mia età è che posso dirvi con una certa sicurezza, sono stato nel futuro. Ci sono stato molte volte. E il motivo per cui lo dico, è che tante volte nella mia vita ho detto, “Oh, tra 10 anni, succederà questo,” poi passano i 10 anni. E poi si dice, “Oh, tra cinque anni, succederà questo.” E poi passano cinque anni. Quindi lo dico con la sensazione di esserci stato diverse volte, e una delle cose più citate che io abbia mai detto è che l’informatica non riguarda i computer. Non fece molta presa, ma poi iniziò a farla. Iniziò perché la gente cominciò a capire che il mezzo non era il messaggio. Il motivo per cui mostro quest’auto in una slide piuttosto brutta è quello di raccontare nuovamente il tipo di storia che caratterizza un po’ la mia vita. Questo è un mio studente che ha fatto un dottorato intitolato “L’autista sul sedile posteriore”. Erano i primi tempi del GPS, l’auto sapeva dov’era, e dava istruzioni audio al guidatore su quando girare a destra, a sinistra e così via. Pare che ci fossero aspetti moldo sfidanti nelle istruzioni dell’epoca. Per esempio cosa significa, prendi la prossima a destra. Se arrivi su una strada, la prossima a destra probabilmente è quella dopo, e ci sono tanti problemi. Lo studente fece una tesi meravigliosa, e l’ufficio brevetti del MIT disse “Non brevettatela. Non verrà mai accettata. Le responsabilità sono troppe. Ci saranno problemi con le assicurazioni. Non brevettatela.” Non lo abbiamo fatto, ma mostra come la gente, talvolta, non guarda veramente quello che succede.
08:47
Alcuni lavori, e li scorro molto rapidamente, molta roba sensoriale. Riconoscerete un giovane Yo-Yo Ma che traccia i suoi movimenti suonando il violoncello o l’ipervioloncello. Questa gente andava letteralmente in giro così all’epoca. Ora è un po’ più discreto e più comune.
09:09
Ci sono almeno tre eroi che voglio citare rapidamente. Marvin Minsky, che mi insegnò molto sul bonsenso, e parlerò brevemente di Muriel Cooper, molto importante per Ricky Wurman e per TED, e di fatto, quando salì sul palco, la prima cosa che disse fu, “Ho presentato Ricky a Nicky.” E nessuno mi chiama Nicky e nessuno chiama Richard Ricky, quindi nessuno sapeva di chi stesse parlando. E poi, naturalmente, Seymour Papert, la persona che disse, “Non puoi pensare di pensare a meno che non pensi di pensare a qualcosa.” Potete decifrarlo più tardi. È un’affermazione piuttosto profonda.
09:55
Vi mostro qualche slide dal secondo TED, forse un po’ stupide come slide. Poi ho avuto la sensazione che la televisione avesse a che fare con i display. Siamo di nuovo dopo il primo TED, più o meno all’epoca del secondo TED, e qui vorrei citare, anche se potete immaginare l’intelligenza nel dispositivo, guardo oggi alcuni lavori che riguardano l’Internet delle Cose, e credo sia tragicamente patetico, perché la gente prende il pannello di controllo del forno e lo mette nel cellulare, o la chiave di casa nel telefono, prende e se la porta via, e di fatto è proprio quello che non si vuole. Volete mettere il pollo in forno, e il forno dice, “Aha, è un pollo,” e cuoce il pollo. “Oh, cucinare il pollo per Nicholas, a lui piace fatto così.” Quindi l’intelligenza, invece di essere nel dispositivo, abbiamo iniziato oggi a spostarla di nuovo nel telefono o più vicino all’utente, una visione non particolarmente illuminante dell’Internet delle Cose. La televisione di cui dicevo, nel 1990 era così, e la televisione di domani sarà più o meno così. La gente rideva cinicamente, non rideva con molto apprezzamento.
11:22
Le telecomunicazioni negli anni ’90: George Gilder decise che avrebbe chiamato questo diagramma lo scambio Negroponte. Sono probabilmente molto meno famoso di George, quindi quando lo chiamò interruttore Negroponte, rimase impresso, ma l’idea delle cose che stanno per terra che vanno in aria e le cose che stanno in aria vanno a terra si è verificata. Questa è la slide originale di quell’anno, è stata rigidamente rispettata.
11:54
Creammo la rivista Wired. Ricordo che condividevamo periodicamente il banco della reception e un genitore chiamò furioso perché suo figlio aveva abbandonato Sports Illustrated per abbonarsi a Wired, e disse, “Siete una rivista porno o qualcosa del genere?” e non riusciva a capire perché suo figlio si interessasse a Wired.
12:20
Vado avanti velocemente. Questo è il mio preferito, 1995, ultima pagina di Newsweek. Ok. Leggete. (Risate)
12:31
[Nicholas Negroponte, direttore del MIT Media Lab, prevede che presto compreremo libri e giornali direttamente da Internet. Certo.”
12:33
Devo ammettere che mi dà una certa soddisfazione quando qualcuno mi dice che ho torto.
12:41
Uscì “Being Digital”. Mi diede l’opportunità di essere più a contatto con la stampa e portare queste cose al pubblico, e ci permise anche di costruire il nuovo Media Lab, che dovreste visitare se non lo avete fatto, perché è architettonicamente molto bello oltre ad essere un posto meraviglioso in cui lavorare. Queste sono le cose che dicevamo in quei TED.
13:05
[Oggi, multimediale è un’esperienza da scrivania o da salotto, perché l’apparato è così sgangherato. Cambierà radicalmente con schermi piccoli, luminosi, sottili ad alta risoluzione. — 1995]
13:06
Ci siamo arrivati. Ogni anno non vedevo l’ora. Era la festa che Ricky Wurman non ha mai avuto nel senso che invitò molti dei suoi vecchi amici, me compreso.
13:17
E poi per me qualcosa cambiò abbastanza profondamente. Mi interessai sempre di più ai computer e all’apprendimento e mi feci influenzare da Seymour; l’apprendimento in particolare come qualcosa che meglio si avvicinava alla programmazione. Quando si scrive un programma per computer, non si deve solo fare una lista di cose e prendere un algoritmo e tradurlo in una serie di istruzioni, ma quando c’è un bug, e tutti i programmi ne hanno, bisogna fare il debug. Bisogna entrare, cambiarlo, e rieseguirlo; si ripete, e una tale iterazione si avvicina molto all’apprendimento.
14:01
Mi portò al mio lavoro con Seymour in posti come la Cambogia e l’inizio di One Laptop per Child. Ci sono stati abbastanza discorsi TED su OLPC, quindi andrò veloce, ma ci diede la possibilità di fare qualcosa su scala relativamente ampia nell’area dell’apprendimento, dello sviluppo e dell’informatica. Pochi sanno che One Laptop per Child era un progetto da un miliardo di dollari, lo era, almeno nei sette anni in cui l’ho gestito, ma soprattutto, la Banca Mondiale non ha contribuito, e neanche l’USAID. In gran parte erano gli stessi paesi ad usare la propria tesoreria, il che è molto interessante, almeno per me era molto interessante in termini di quello che volevo fare successivamente. È successo in vari luoghi.
14:53
In seguito tentai un esperimento, che si realizzò in Etiopia. Ecco l’esperimento. L’esperimento è: si può imparare dove non ci sono scuole? Mollammo tablet senza istruzioni e lasciammo che i bambini capissero da soli. In un tempo molto breve, non solo li accesero e usarono 50 app a bambino in cinque giorni, cantarono le canzoni dell’ABC in due settimane, ma violarono Android in sei mesi. Sembrava sufficientemente interessante. Questa è forse la migliore foto che ho. Il bambino sulla destra si è nominato in qualche modo professore. Guardate il bambino a sinistra, e così via. Non c’è nessuno adulto. Quindi dissi, possiamo fare questo su scala più grande? E cosa manca? A questo punto i bambini tengono una conferenza stampa, e scrivono nella polvere. La risposta è: cosa manca? Salterò la mia previsione, perché non ho più tempo, ed ecco la domanda: cosa succederà?
16:14
Credo che la sfida sia connettere l’ultimo miliardo di persone. Connettere l’ultimo miliardo è molto diverso dal connettere il miliardo successivo. Il motivo per cui è diverso è che il miliardo successivo sono in qualche modo frutti sui rami bassi, mentre l’ultimo miliardo è rurale. Essere rurali ed essere poveri è molto diverso. La povertà tende ad essere creata dalla nostra società, e la gente in quella comunità non è assolutamente povera nello stesso modo. Possono essere primitivi, ma il modo di approcciarli e connetterli, la storia di One Laptop per Child, e l’esperimento in Etiopia, mi ha portato a credere che possiamo farlo in un breve periodo di tempo.
17:06
Il mio piano, e sfortunatamente non sono stato in grado di portare i miei partner a questo punto per annunciarglielo, ma ha a che fare con un satellite geostazionario. Ci sono molti motivi per cui i satelliti geostazionari non sono la soluzione migliore, ma ci sono molti motivi per cui lo sono e con due miliardi di dollari, si possono connettere molto più di 100 milioni di persone, ma il motivo per cui ne ho presi due, e lo lascerò come ultima slide, è che due miliardi di dollari è quello che spendevamo in Afghanistan ogni settimana. Quindi sicuramente se possiamo connettere l’Africa e l’ultimo miliardo di persone con numeri come questi, dovremmo farlo.
18:00
Grazie infinite.
18:02
(Applausi)
18:05
Chris Anderson: Resta qui. Resta qui.
18:10
NN: Mi date altro tempo?
18:12
CA: No. È stato dannatamente intelligente. Te la sei giocata bene. Nicholas, qual è la tua previsione? (Risate)
18:21
NN: Grazie di averlo chiesto. Vi dirò qual è la mia previsione, e la mia previsione, ed è una previsione, perché sarà tra 30 anni. Io non ci sarò più. Ma una delle cose dell’imparare a leggere, abbiamo consumato molta informazione tramite gli occhi, quindi potrebbe essere un canale molto inefficace. La mia previsione è che ingeriremo informazioni. Ingoieremo una pillola e sapremo l’Inglese. Ingoieremo una pillola e sapremo Shakespeare. Lo faremo attraverso il flusso sanguigno. Quindi una volta che è nel flusso sanguigno, scorre e arriva al cervello, e quando sa che è arrivato al cervello in pezzi diversi, si deposita nel posto giusto. Ingestione.
19:09
CA: Non è che hai parlato con Ray Kurzweil?
19:12
NN: No, ma ho parlato con Ed Boyden e con uno degli oratori che è qui, Hugh Herr, e con una serie di persone. Non è così improbabile da qui a 30 anni.
19:25
CA: Terremo gli occhi aperti. Torneremo e passeremo questo spezzone tra 30 anni, e poi ingoieremo tutti la pillola rossa.
19:32
Grazie di tutto.
19:34
Nicholas Negroponte.
19:36
NN: Grazie.
19:37
(Applausi)