Condividere il patrimonio culturale: al via il progetto pilota WeAre#EuropeForCulture

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Condividere il patrimonio culturale: al via il progetto pilota WeAre#EuropeForCulture

Il progetto cerca di coinvolgere gruppi di europei giovani e meno giovani (over 55 e tra i 13 e i 30 anni) difficili da raggiungere. Il termine per presentare le domande è il 10 settembre

Nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale, la Commissione europea ha lanciato il progetto pilota WeAre#EuropeForCulture con l’obiettivo di incoraggiare approcci al patrimonio orientati sugli individui, rendere il patrimonio accessibile a tutti e aumentare la consapevolezza sul patrimonio europeo tra i gruppi difficili da raggiungere. Il progetto cerca di coinvolgere gruppi di europei giovani e meno giovani (over 55 e tra i 13 e i 30 anni), che sono difficili da raggiungere e che già non partecipano alle attività legate al patrimonio culturale (come coloro che vivono in isolamento o in povertà, non impegnati in un’attività scolastica, di apprendimento o lavorativa). Il progetto pilota mira a incoraggiare le persone a condividere il proprio patrimonio culturale, a sensibilizzare i cittadini sul legame tra patrimonio personale, locale ed europeo e a rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio europeo comune. Le attività richieste includono: pianificazione e realizzazione di mostre pop-up in 7-10 Stati membri dell’UE più Bruxelles; progettazione, produzione e distribuzione di un insieme di risorse per ogni mostra pop-up; comunicazione delle attività e dei risultati del progetto, anche attraverso un seminario a Bruxelles. Il budget stimato è di 300mila euro; il termine per presentare le domande è il 10 settembre.

PIANIFICAZIONE E REALIZZAZIONE DI MOSTRE POP-UP

La pianificazione e la realizzazione di mostre pop-up ha l’obiettivo di raggiungere almeno 200 giovani e meno giovani in ciascuno Stato membro selezionato, e almeno 2000 persone in totale, in collaborazione con partner locali. Il concetto delle mostre pop-up è che i gruppi target siano incoraggiati e facilitati a portare o scegliere il contenuto del patrimonio da visualizzare, per almeno un giorno, ma preferibilmente più a lungo. I gruppi target possono essere l’unico pubblico per la mostra oppure, una volta che il contenuto del patrimonio sia stato visualizzato, la mostra può essere aperta anche a un pubblico esterno. Il contenuto del patrimonio esposto può essere materiale o immateriale, mobile o immobile. Ogni mostra dovrebbe includere almeno alcuni esempi di patrimonio personale (foto, lettere, oggetti d’antiquariato), patrimonio locale o regionale (opere d’arte, performance, festival dalla zona) e patrimonio di rilevanza europea (ad esempio quello incluso nelle collezioni Europeana o i vincitori del premio Europa Nostra). L’obiettivo è anche promuovere la discussione su ciò che ciascuno degli oggetti significa per il pubblico e creare chiari collegamenti tra il patrimonio personale, locale ed europeo. Sarà necessario, inoltre, identificare le organizzazioni partner adatte e garantire il loro coinvolgimento, selezionare i paesi partecipanti in un’ottica di equilibrio geografico e identificare i luoghi e i tempi adatti per le mostre pop-up.

SET DI RISORSE E COMUNICAZIONE

E’ poi richiesto di progettare, produrre e distribuire un set di risorse per ciascuna mostra pop-up, compresi tabelloni, volantini, etichette, questionari di valutazione per i partecipanti, fogli di osservazione per i facilitatori. In terzo luogo, è richiesta la diffusione e la comunicazione delle attività e dei risultati del progetto attraverso i siti web e i canali social esistenti (tra cui EYCH ed Europa Creativa); la condivisione dei risultati tra i gruppi target e gli stakeholder che potrebbero essere interessati a replicare l’iniziativa; la produzione di una relazione che descriva le attività da pubblicare alla fine del progetto e un rapporto di sintesi. E’ richiesto inoltre di organizzare e ospitare un piccolo laboratorio a margine della mostra di Bruxelles che coinvolga le organizzazioni e le reti partner principali, oltre ad alcuni dei gruppi che hanno partecipato.

LE DIECI INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Per garantire che l’Anno europeo del patrimonio culturale abbia un impatto anche oltre il 2018, la Commissione europea, in collaborazione con i principali partner, sta conducendo progetti a lungo termine intorno a dieci temi. Le dieci iniziative europee corrispondono a quattro principi (impegno, sostenibilità, protezione, innovazione) e forniscono un quadro per un approccio europeo, intersettoriale e integrato al patrimonio culturale. Ogni iniziativa europea raggruppa una serie di azioni e progetti, compresi quelli lanciati appositamente per l’Anno e la promozione e la valorizzazione di quelli già esistenti. La prima iniziativa europea è intitolata “Condividere patrimonio, storia e valori per avvicinare gli europei”. Il progetto WeAre#EuropeForCulture contribuisce proprio a questa prima iniziativa con l’obiettivo specifico di coinvolgere gruppi di persone difficili da raggiungere. Le altre nove iniziative sono: “Patrimonio a scuola”, “I giovani per il patrimonio”, “Patrimonio in transizione”, “Turismo e patrimonio”, “Patrimonio da amare”, “Patrimonio a rischio”, “Abilità legate al patrimonio”, “Patrimonio per tutti” e “Scienza per il patrimonio”.

La procedura e i documenti per la partecipazione alla gara d’appalto sono disponibili a questo link.

Per approfondimenti:

Progetto pilota WeAre#EuropeForCulture

Le dieci iniziative della Commissione europea

 

(Fonte: AG/Cult)

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