PER AFFRONTARE IL TEMA DELLA INCLUSIONE SOCIALE È NECESSARIO STABILIRE DA CHI E PERCHÉ È AVVENUTA UNA ESCLUSIONE.
POSSIAMO AFFERMARE CHE L’INTERA SOCIETÀ CIVILE È STRUTTURATA PER “ESCLUDERE” TUTTE LE CATEGORIE DI PERSONE CHE “APPARENTEMENTE” NON STANNO AL “PASSO”.
INDUBBIAMENTE LA SENSIBILITÀ DEL SINGOLO CITTADINO NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI PUÒ FARE LA DIFFERENZA, MA NEI GRANDI MOVIMENTI (SCUOLA, LAVORO, TEMPO LIBERO, URBANISTICA ECC.) L’ORGANIZZAZIONE PRECLUDE O MEGLIO TENDE AD “ESCLUDERE” LE PERSONE CHE PARTONO CON UN HANDICAP (FISICO, PSICHICO E SOCIALE).
LA NON OMOGENEITÀ, LA DIVERSITÀ, LA FRAGILITÀ, FANNO PAURA, CREANO IMBARAZZO, RENDONO PIÙ FATICOSA LA RELAZIONE, GENERANO FRUSTRAZIONE. PIÙ SEMPLICE ALLONTANARE, CHIUDERSI TRA “PARI”…ESCLUDERE.
DI CONSEGUENZA ANCHE CHI SUBISCE L’ESCLUSIONE (FAMIGLIARI COMPRESI) VIVE GLI STESSI NEGATIVI STATI D’ANIMO, SPESSO CON L’AGGIUNTA DI SENTIMENTO DI VERGOGNA.
REALISTICAMENTE, ANCHE SE AUSPICABILE, DIFFICILMENTE SI PUÒ IMMAGINARE DI PERCORRERE STRADE COLLETTIVE PER CAMBIARE LA STRUTTURA SOCIALE, INDUBBIAMENTE MOLTO PUÒ FARE IL SINGOLO INDIVIDUO IN TERMINI DI PRATICA QUOTIDIANA.
RESPONSABILITÀ, SENSIBILIZZAZIONE, ACCOGLIENZA, SOLIDARIETÀ, CONDIVISIONE, RELAZIONE GENERATIVA, SPERANZA, SONO CERTAMENTE LE PAROLE CHE CARATTERIZZANO LA VITA DELLE PERSONE CHE CONSIDERANO “L’ALTRO”, CHIUNQUE ALTRO, COME “PERSONA” CON LA QUALE PERCORRERE UN PEZZO DI STRADA INSIEME.
CHI LAVORA IN PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE, NON SI PONE COME OBIETTIVO DI CAMBIARE LA SOCIETÀ O DI “OBBLIGARLA” A NON ESCLUDERE. SI OCCUPA INNANZI TUTTO DELLE PERSONE E QUANDO CIÒ ACCADE, SI REALIZZA UN CIRCOLO VIRTUOSO PER CUI L’INDIVIDUO RIESCE A RAGGIUNGERE UN CERTO LIVELLO DI SODDISFAZIONE PERSONALE, ARRICCHENDO ALLO STESSO TEMPO IL CONTESTO SOCIALE.
“È MOLTO IMPORTANTE COGLIERE IL RISVOLTO PRATICO E FATTUALE DI TALE DINAMICA CHE, A CERTE CONDIZIONI, PUÒ DIVENTARE UN FENOMENO SOCIALE (DA CUI IL TERMINE «GENERATIVITÀ SOCIALE») IN GRADO DI STIMOLARE E POTENZIARE LA RELAZIONE TRA SVILUPPO PERSONALE E CAMBIAMENTO SOCIALE.”
(MAURO MAGATTI: IL CIRCOLO VIRTUOSO CHE FA BENE ALLA SOCIETÀ – AVVENIRE 12/12/2017)
PARLARE DI PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE SIGNIFICA CREARE OCCASIONI CHE GENERANO SOLIDITÀ, AUTOSTIMA, DIGNITÀ. OVVERO TUTTO CIÒ CHE SERVE PER POTER AFFRONTARE LA SOCIETÀ IN AUTONOMIA, SERENITÀ, RESPONSABILITÀ E DETERMINAZIONE.
LA COOPERATIVA SOCIALE IL PONTE SI OCCUPA DAL 1988 DI INCLUSIONE SOCIALE PER PERSONE CON DISABILITÀ E PERSONE SOCIALMENTE SVANTAGGIATE ATTRAVERSO L’ESPERIENZA E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE AL LAVORO, IN UN AMBIENTE PROTETTO CHE RISPECCHIA LE ATTUALI ORGANIZZAZIONI AZIENDALI.
CONOSCIAMOLI MEGLIO: