Jean Nouvel by Jean Nouvel. 1981–2022
Il premio Pritzker Jean Nouvel, la multidisciplinare Faye Toogood, la provocatoria Cinzia Ruggeri e la pioniera dell’architettura di paesaggio Beatrix Farrand. I racconti delle loro vite e opere
Jean Nouvel by Jean Nouvel. 1981–2022
Trattasi di un’auto-monografia pensata dal Pritzker Prize 2008 Jean Nouvel, primo architetto a essersi affidato a questa formula editoriale sperimentata già con il volume precedente, uscito nell’anno in cui riceve l’Oscar dell’architettura. Ora, aggiornata, con la parte grafica e le immagini curate in prima persona, presenta tutte le opere, dal 1981 al 2022, di questo “donatore di forme”: da quella che lo ha lanciato – l’Istituto del Mondo Arabo – a quelle che lo hanno consacrato – la Fondazione Cartier e la Filarmonica a Parigi, il museo Reina Sofia a Madrid, il Louvre di Abu Dhabi – fino a quelle in progress – l’Ecotone, progetto immobiliare all’interno del parco tecnologico Sophia Antipolis ad Antibes, e il Sharaan Desert Resort ad Al-’Ula in Saudi Arabia, grandioso albergo scavato nel deserto roccioso.
Quasi 800 pagine, oltre 25 progetti recenti e nuove fotografie anche dei progetti-chiave, come quelle della Serpentine Gallery dalle audaci strutture geometriche rosse. In apertura, il testo di Philip Jodidio si chiede: “architetto, costruttore o sognatore?”. La risposta è nella frase di chiusura del volume: “Non lascia gli spettatori indifferenti – e anche questo è un segno, che nelle sue mani l’architettura diventa un’arte”.
Titolo: Jean Nouvel by Jean Nouvel. 1981–2022
A cura di: Jean Nouvel
Autore: Philip Jodidio
Casa editrice: Taschen
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 784
Lingua: inglese e francese
Cinzia Ruggeri: Cinzia says…
Ironica e provocatoria, elegante e imprevedibile, Cinzia Ruggeri è stata artista, stilista e designer in perpetua metamorfosi. La monografia, la prima in assoluto, è “una grande cronologia espansa”, dai primi passi artistici fino alla morte nel 2019.
Nel 1960 è un testo di Dino Buzzati ad accompagnare il suo debutto artistico, a 17 anni alla Galleria del Prisma. Poi, sboccia l’interesse per la moda che la porta, dopo varie esperienze, a creare il marchio Bloom e alla collaborazione con il brand Punch, collezioni che sfileranno insieme dal 1977 sulle passerelle milanesi. A Bloom si aggiunge la linea Cinzia Ruggeri alla quale seguirà la Uomo Cinzio Ruggeri, esperimento che durerà solo due anni. Al mondo immaginifico dell’artista – pensiamo al brevetto per l’abito a cristalli liquidi in grado di rispondere e “vestire le emozioni”, alla sedia da doccia o all’orecchino con uovo di quaglia – il volume affianca un apparato scientifico di studio e approfondimento, ricco di materiale d’archivio, testimonianze di personaggi entrati a stretto contatto con lei – da Valeria Magli a Corrado Levi – e numerosi saggi critici.
La pubblicazione è stata realizzata grazie all’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in occasione della prima retrospettiva dedicatale – al MACRO di Roma e poi al Goldsmiths Centre for Contemporary Art di Londra (fino al 12 febbraio 2023).
Titolo: Cinzia Ruggeri: Cinzia says…
A cura di: Luca Lo Pinto
Testi di: Mariuccia Casadio, Elena Fava, Maria Luisa Frisa, Corrado Levi, Luca Lo Pinto, Valeria Magli, Giancarlo Maiocchi, Sarah McCrory, Marco Poma e Andrea Gianotti, Mauro Sabbione, Anna Franceschini e Davide Stucchi, Jeppe Ugelvig
Casa editrice: Mousse Publishing
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 416
Lingua: italiano e inglese
Faye Toogood: Drawing, Material, Sculpture, Landscape
Un viaggio nel processo creativo della multidisciplinare designer britannica. Laureata in Storia dell’Arte e, per otto anni, Interiors Editor presso The World of Interiors, Faye Toogood apre il suo studio a Londra nel 2008, spaziando dal design di interni ai complementi, dall’arte al fashion. Parola d’ordine: matericità e sperimentazione. Il risultato? Un’opera omnia scultorea, giocosa e poetica da cui emerge la voglia di creare liberamente, senza alcun risultato finale in mente.
Questa monografia, la prima a lei dedicata, è suddivisa nelle quattro parti con le quali esprime la sua visione e la sua filosofia: disegni, materiali, scultura e paesaggio. In maniera trasversale scorrono arredi, installazioni per marchi come Ikea o Selfridges, spazi retail per Mulberry, Hermès o Carhartt WIP a Londra e collezioni di abiti vari. A chiusura, tre appendici dedicate rispettivamente agli Assemblage, opere che esprimono il processo creativo intimo piuttosto che l’atto compiuto; alla produzione fashion e ai lavori realizzati su commissione per la National Gallery di Victoria, “il culmine di molti anni di lavoro e l’unico modo in cui posso descriverlo è un lavoro totale”. Infatti, trattasi di tessili, arredi, oggetti, pitture e sculture per la prima volta presentate insieme. Un omaggio alla sua passione per l’artigianalità. E a come gli oggetti forgiano le persone.
Titolo: Faye Toogood: Drawing, Material, Sculpture, Landscape
A cura di: Alistair O’Neill
Casa editrice: Phaidon
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 280
Lingua: inglese
Instagram: @Phaidonpress
Twitter: @Phaidon
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Faye Toogood Instagram: @t_o_o_g_o_o_d
Beatrix Farrand. Garden Artist, Landscape Architect
Unica donna tra gli undici fondatori dell’American Society of Landscape Architects nel 1899, è una dei più importanti architetti di paesaggio del primo Novecento, anche se lei amava definirsi ”giardiniera del paesaggio”. Ancora oggi i suoi giardini, oltre 200, sono studiati, restaurati e aperti al pubblico. Il volume, pubblicato per celebrarne i 150 anni dalla nascita, è un approfondito studio sulla sua vita e il suo lavoro, nonché l’atteso aggiornamento dell’edizione 2009. Nipote della celebre Edith Wharton, Beatrix Farrand ha sempre lavorato per l’alta società newyorchese a cui apparteneva e per università prestigiose, come Princeton e Yale. Il suo lavoro più famoso resta Dumbarton Oaks a Washington, in origine una residenza privata e ora centro di ricerca dell’Harvard University. Molti anche i giardini pubblici, da quello botanico di Santa Barbara al Peggy Rockefeller Rose Garden di New York a quelli per la Casa Bianca del presidente Wilson fino a Garland Farm, sua ultima residenza nel Maine, dove morì nel 1959.
Il suo tratto è caratterizzato dalla valorizzazione di piante autoctone, dagli ampi spazi a prato bordati da macchie di alberi e fiori. Precorritrice del giardino verticale, per risparmiare spazio, sosteneva che “un giardino, grande o piccolo, deve essere trattato in modo impressionistico”. Utile, la lista completa dei suoi lavori, compreso l’elenco di quelli aperti al pubblico.
Titolo: Beatrix Farrand. Garden Artist, Landscape Architect
Autore: Judith B. Tankard
Casa editrice: Monacelli
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 248
Lingua: inglese
Fonte: articolo di Patrizia Malfatti – Culture Club Salone del Mobile.Milano